Rokuro Okajima è un impiegato giapponese che, esattamente
come tanti altri suoi colleghi, ormai si è da tempo rassegnato a passare il
resto della sua grigia esistenza come vero e proprio strumento nelle mani dei propri
superiori. Durante una delle sue trasferte di lavoro però, l’uomo viene rapito
dai membri della Lagoon Company, una ditta di spedizioni criminale
specializzata nella consegna ed il ritiro di merce “scottante” (come quella che
suo malgrado il protagonista inconsciamente porta con sé), occasione questa che
offre al protagonista un’inaspettata occasione per fuggire lontano da ciò che
ha sempre odiato.
Inizia così di punto in bianco l’avventura del nuovo Rock
(il nome assunto da Rokuro dopo lo strappo con la sua vecchia vita), in un
mondo della malavita organizzata nel quale il superamento dei limiti morali è
la norma assoluta.
Quando si parla di criminalità, contrabbando e simili
diciamocelo, il rischio più grande è senz’altro quello di cadere nella
banalità, magari pretendendo di parlarne in modo serio. “Black Lagoon” a tale
strada preferisce di gran lunga la ben più genuina scazzottata generale, buttando
in un unico calderone, nello specifico la città immaginaria in cui si svolgono le
vicenda, mafia italiana, mafia russa,
narcos, CIA e chi più ne ha più ne metta (avremo anche modo di conoscere la “chiesa
della violenza”, una congregazione criminale che utilizza la religione come
copertura per i propri traffici). Il risultato? Una sessione di violenza in
stile B-movie americano, nella quale una tantum trovano sbocco anche dei
discorsi non banali, ottimo intermezzo utile sia a conoscere meglio i vari
personaggi (non poi molti, visto che le facce a girare sullo schermo saranno
sempre le stesse) che ad evitare l’eccessiva ripetitività.
Sfruttando un artificio ormai assai comune in molti
anime, lo sviluppo della storia procede lentamente, dopo i primi episodi di
introduzione alla stessa, attraverso la proposizione di cicli incentrati sulle
singole missioni affidate ai personaggi principali dai comprimari e nei fatti quasi
totalmente indipendenti l’uno dall’altro se non per dei richiami, ai quali è
affidato l’ordinamento temporale delle vicende.
Una delle cose più strane di quest'anime è il potere distensivo che hanno le sigarette XDDD |
Ottima fattura grafica, dettagliata anche nei particolari
e caratterizzata da buone animazioni (si sconta un po’ il passare degli anni ai
giorni nostri, ma è normale). Le musiche non spiccano certo per originalità
rispetto alla media, ma sono comunque perfettamente associate nelle loro
sonorità con l’atmosfera dominante.
Voto: 7 – Un bell’anime
d’azione, senza troppi ingarbugli mentali o chissà quali preteste. Se siete
cresciuti a pane e film action U.S.A., non potete mancare di visionare
quest’anime, soprattutto per poter fruire al meglio del suo seguito , migliore
sotto molti punti di vista.
Pro:
+ Violenza e trash gestiti senza scadere nel banale
+ I personaggi non sono affatto piatti
Contro:
- A volte un po’ troppo esagerato
- La ost potrebbe fare di più…
Se ti è piaciuto allora potrebbe interessarti: Canaan; Highschool
of the Dead (per la vena tamarra che accompagna le due serie); Cowboy Bebop (i
due titoli sono abbastanza distanti, tuttavia condividono alcuni elementi che
mi porta a fare tale accostamento)
Fansub consigliato: La serie in Italia è licenziata dalla Panini, autrice tra l’altro di un
ottimo doppiaggio, anche se con dei dialoghi un po’ “purificati” rispetto alla
versione originale. Non che si perda poi chissà che cosa di irrecuperabile in
termini di caratterizzazione, ergo l’acquisto è consigliatissimo (tra l’altro
non dovrebbero costare molto visto che tali dvd uscirono tempo addietro… al
massimo ci potrebbe essere qualche problemino nella reperibilità se non siete
abituati a comprare online).
L'ho visto e mi è piaciuto abbastanza. Invece la mia Dolce Metà (drogato di film americani spara e corri) si è anche recuperato il manga.
RispondiEliminaL'ho visto tutto in giapponese e, guardando per caso un episodio doppiato in italiano, posso dire che il personaggio di Reby perde molto senza il suo turpiloquio continuo che fa contrasto con quel precisino di Rock ;-P
Io purtroppo devo dire che mi avvicinai alla serie per la prima volta ai tempi dell'anime night di MTV, quindi non ebbi modo di sentire il doppiaggio originario se non in occasione della seconda serie ^^
RispondiEliminaBella serie, con personaggi indimenticabili come Mr Chang e Balalaika...ed anche Roberta (che a nessuno piace ^^'). In effetti il doppiaggio comunque è ben fatto.
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