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giovedì 5 aprile 2012

Hyakka Ryouran: samurai girls


La storia di Samurai Girls prende atto in un mondo alternativo nel quale il Giappone ha mantenuto in atto lo Shogunato Tokugawa ed addestra in particolari istituti specializzati, con lo scopo di mantenere alto il proprio potere militare e prestigio, gli aspiranti samurai provenienti da famiglie scelte.
In questo contesto, un ragazzo di nome Muneakira fa il suo ritorno all’accademia Buou con lo scopo di andare a trovare la sua amica di infanzia Sen, sorella minore dell’attuale capo del consiglio studentesco ora all’estero, finendo però suo malgrado per risvegliare, attraverso i suoi misteriosi poteri (baciando ndr), la Master samurai (terminologia usata per indicare dei samurai eccezionalmente potenti) Jubei, la quale con il suo potere scatena un vero e proprio pandemonio nell’intera zona. Chi sarà mai questa misteriosa ragazza piovuta letteralmente dal cielo?

Notare lo stile del disegno, molto marcato soprattutto per colori e spessore dei contorni

Diciamocelo, già le premesse della trama in qualche modo anticipano la qualità complessiva dell’opera in questione, che nel corso dei suoi dodici episodi sembra ben più attenta a trovare il modo, scena dopo scena, di mostrare le grazie delle varie protagoniste piuttosto che raccontare una vera e propria storia.
Il degno erede di Ikkitousen e Queen’s Blade? Beh, di certo lo stile che si è voluto ricalcare è quello di queste due serie, ovvero proporre un anime action basato su combattimenti a suon di armi/arti marziali in chiave sexy, ma il risultato a conti fatti risulta purtroppo molto, ma molto più banale, in primis a causa della scelta da parte dei creatori di delineare dei personaggi piuttosto stereotipati, i quali con le loro azioni, non riuscendo a dare praticamente nulla in più alla storia se non le solite situazioni ormai viste e riviste (triangolo amoroso allargato, gag scontate quanto banali e così via), finiscono per far passare in secondo piano anche quanto  di buono c’è nel prodotto.

Aspetta, abbiamo parlato di cose buone? Incredibile ma vero, nonostante quanto detto sull’estrema banalità del costrutto narrativo, la serie sul lato tecnico fa una ben più che discreta figura, proponendo uno stile grafico innovativo quanto accattivante, attraverso il quale sono stati resi character design (diciamocelo, in un ecchi è indispensabile che i personaggi abbiano un certo appeal) ed ambientazioni. L’impressione che si ricava vedendo “Samurai Girls” è infatti quella di avere a che fare, più che con un semplice anime, con un dipinto in stile giapponese animatosi per magia, nel quale tutto, dai colori (per scelta molto caldi, quasi fossero dati a pastello) sino alle scenografie, è stato curato al meglio. Perfettamente concorde con l’impostazione sono inoltre gli effetti visivi che accompagnano i numerosi combattimenti della serie, forse il più grande punto di originalità degli stessi, i quali tracciano in corrispondenza degli attacchi delle vere e proprie scie di vernice, originando, nella versione censurata, anche delle simpatiche chiazze nere con funzione di censura, oltre che di mero abbellimento grafico. Quasi il colmo che il punto più geniale di un anime ecchi siano le sue censure, no?
Musica di buona fattura, a partire dalla opening della serie, cantata da Faylan; meno bene invece la ending, un po’ troppo noiosetta rispetto all’impronta action della serie.

Esempio pratico delle censure "a macchia". Notate anche la cura degli sfondi...

Voto: 5 – Con una storia e dei personaggi migliori avremmo avuto senz’altro un buonissimo ecchi, caratterizzato da uno stile grafico del tutto inedito ed interessante. Resta un po’ di rammarico, ma di certo se non è vostra abitudine badare poi così tanto a queste cose e volete vedervi un anime tutto scontri e seni, allora “Samurai Girls” potrebbe essere per voi una piacevole sopresa.

Pro:
+ Grafica accattivante, sia nel chara che più in generale nello stile
+ Ottime animazioni e combattimenti

Contro:
- Banale come pochi altri prodotti
- A questo punto tanto valeva farlo diventare un hentai, no?

Se ti è piaciuto allora potrebbe interessarti: Ikkitousen; Queen Blade

Fansub consigliato: Le due principali alternative per questa serie sono Bowling Ball fansub e Freedom, sebbene personalmente tra le due opzioni preferisca la prima, oltre che per una questione puramente legata alle traduzioni (da quel che ho visto anche la versione freedom non ha problemi) per l’effettiva reperibilità. Disponibili anche le versioni uncensored, ma francamente perché togliersi il piacere di gustarsi le simpatiche censure “a pittura”?

2 commenti:

  1. Oddio io non stravedo per gli ecchi: l'unico che digerisco, e che mi piace, è Queen's Blade (ora esce una nuova serie).....peccato perchè graficamente sembrava accattivante, e le macchiette....decisamente originali XD!

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  2. Purtroppo difficilmente quando si ha a che fare con degli ecchi si tratta di capolavori (il punto più alto per me fu HOTD e Ikkitousen per quanto riguarda i manga)... e questa serie ne è la dimostrazione lampante. Peccato eh, perchè non capisco proprio il motivo per il quale si ostinano a non impegnarsi dal punto di vista della sceneggiatura pur avendo sotto mano dei bravissimi disegnatori/animatori

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