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lunedì 16 luglio 2012

Another


Trasferitosi da Tokyo nella città natale (Yomiyama) della madre ormai da tempo defunta, Koichi Sakakibara si ritrova, a causa di una malformazione genetica ai polmoni a rischiare di perdere la vita per una lacerazione degli stessi, saltando di conseguenza il primo periodo scolastico. Il clamore per la cosa nell’ambito della famiglia è ovviamente abbastanza evidente ma, nonostante l’imprevisto, le cure riescono a sortire il loro effetto, consentendo al ragazzo di rientrare in breve tempo a scuola, dove però l’accoglienza si rivela essere ben più fredda del previsto. 
La strana atmosfera che si respira nella classe inizierà pian piano a spiegarsi con il passare dei giorni e lo svilupparsi dei rapporti tra il protagonista con una strana ragazza dall’occhio sinistro bendato, apparentemente emarginata dal resto dei compagni.

Copritevi bene, sono previsti forti scrosci di sangue nel pomeriggio...
 
Tratto dall’omonimo romanzo best-seller in Giappone, Another riesce sin dai primi episodi nell’ardua impresa di rispolverare dopo una decina d’anni l’atmosfera crepuscolare ed ovattata respirata nel fu Higurashi no Naku Koro ni. Ancor più del cast principale (comunque alla fin fine abbastanza ben caratterizzato) infatti, sin dalle prime battute della storia il padrone assoluto della scena è il setting della cittadina in cui le vicende si articolano, a mio parere davvero ben realizzato e con ben poco da invidiare ai mostri sacri del genere (anche e soprattutto nell’ambito cinematografico), soprattutto in tandem con regia e musica.
Perché allora non andare a classificare Another con un voto decisamente più alto? Semplice, purtroppo se l’inizio è da ritenersi assolutamente coinvolgente ed interessante sotto molti punti di vista, la parte finale travalica il limite che in ogni buon horror separa l’effetto “suggestione” da quello puramente “comico”, conferendo al tutto quel non so che di Final Destination (che converrete con me, al di là dell’incipit, non è poi un gran filmone). Intendiamoci, alla fin fine il tutto non risulta disprezzabile (altrimenti il voto sarebbe stato ben più basso, ve lo assicuro), ma è inevitabile che resti un ché di amaro in bocca nel constatare come le aspettative che si possono avere all’inizio vengano infine disattese in termini di risoluzione narrativa.
Un plauso finale alla cura con il quale sono state rese alcune situazioni, davvero una piccola perla spesso e volentieri. Il caso più emblematico per fare un esempio, a tal proposito è la presenza di una gracula nella casa dove alloggia il protagonista, la quale ripetendo incessantemente la frase “Perché Rei? Perché?”, richiama nella mente dello spettatore le grida disperate di una madre che ha perso una figlia, trasmettendo un vago senso di inquietudine e malessere anche nelle scene che di per sé non avrebbero avuto nulla a che fare con tali sensazioni. Tanto di cappello insomma.

In un horror degno di questo nome è norma che tutto, dalla regia alla colonna sonora sia votato ad un’unica causa: creare suspense e coinvolgere lo spettatore. Another fortunatamente riesce, nella sua ristretta dimensione di anime, ad incarnare perfettamente questo ideale, sorprendendo anzi a tratti per la sapienza con cui le scelte sono state fatte in tal senso. Se dovessimo dare un voto da questo punto di vista, senz’altro Another supererebbe in scioltezza molti altri anime.

Se le bambole vi fanno impressione, beh, girate a largo
 
Voto: 7 – Another è un classico horror d’atmosfera, dove il sangue è fortunatamente dosato in modo saggio e a farla da padrone è soprattutto l’evoluzione narrativa che vede coinvolto il cast. Peccato ripeto ancora una volta per il finale sin troppo esagerato e forse addirittura affrettato (che finisce per non ricalcare lo spirito originario dell’opera)!

Pro:
+ Atmosfera horror di buon livello;
+ Il motore delle vicende non è originalissimo, ma funziona…

Contro:
- Il finale purtroppo è dimenticabile quanto esagerato (rispetto alla conversione manga almeno);
- Rimane un mistero il perché non si è scelto di replicare il chara (meraviglioso) del manga;

Se ti è piaciuto allora potrebbe interessarti:  Higurashi no Naku koro ni

Fansub consigliato: Dream Trader e SSK (shinsei-kai). Collaborazione davvero di ottima fattura, che va soddisfare tutti i requisiti fondamentali di un buon fansub, dalla qualità video all’adattamento. Se andrete su di loro, di sicuro non resterete delusi.

5 commenti:

  1. È così superiore il manga ?_?
    Io l'ho abbandonato dopo il primo volume, va bene che è un'altra trasposizione ancora del romanzo, ma per quel che si è visto seguiva fin troppo fedelmente l'anime nell'intreccio, senza contare i disegni che non mi sono piaciuti neanche un po', mi sembravano tirati via e privi di personalità.

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    1. Il manga a mio parere è superiore, già solo per il semplice fatto di evitare la parte alla final destination presente nell'ultima parte dell'anime (chi ha visto l'opera può capire, senza fare spoiler) od, ancor più a merito, la puntata "estiva".
      Prendiamo il giudizio con le pinze... l'opera, epurata da tali difetti critici, rimane comunque un lavoro a cui massimo massimo si può dare 8. Insomma, intrattenimento di buon livello, ma con una bassissima componente di longevità (ovvero, una volta sbrogliato il mistero, viene poca voglia di rileggersi il tutto).

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  2. L'effetto Final Destination trovo che in realtà ci sia un po' sempre e che la quasi totalità delle morti rasenti il ridicolo (parliamo di quella che si infilza con l'ombrello cadendo dalle scale?). Anzi, trovo quasi che il finale esagerato sia la parte più emozionante della serie, perchè del resto manca molto di sostanza. I personaggi sono abbastanza insipidi e la trama sfiora troppe volta l'incoerenza XD

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    1. Uhm, i personaggi sono classici più che altro... e ben intendiamoci, non è che questo sia un merito, ma ammetto anche che non è facile trovare il modo di rendere una caratterizzazione decisa in dodici episodi e giù di lì (ed in fondo in un horror questa componente non è neppure tanto richiesta... dopotutto The Grudge -quello originale ovviamente- è un ottimo horror anche senza questa componente ad esempio). Sulla trama invece sono solo gusti credo, a me non è dispiaciuta, anche se lo sviluppo finale ripeto, non esaudisce le aspettative create nel resto della serie.

      Sulla questione FD: Final destination ti piazza in faccia spesso lo splatter di morti assurde (la sequenza dell'acqua malefica me la ricorderò a vita credo... ridevo così tanto da stare male), mentre Another alla fine cerca di evitare questo effetto... autogru in discesa libera a parte, direi che le morti prima della fine ci stanno tutte, dall'ascensore rotto all'attacco cardiaco, senza esagerazioni.
      Poi purtroppo iniziano le esplosioni, i salti carpiati con tuffo di testa e le impiccaggioni... XD

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  3. Preferisco di gran lunga il manga: 1- per il chara: purtroppo lo stile dell'anime è fin troppo anonimo rispetto a quello del manga che è davvero sublime ( me ne sono innamorata soprattutto per questo) 2- secondo me, non è solo la parte finale ad essere un pò pasticciata, ma lo è quasi tutta la serie eccetto l'inizio. Non so, si sono concessi un pò troppi cambiamenti e un pò troppi incidenti assurdi ( O_O tipo quello che muore in mare O_O quella parte è stata allucinante, sarebbe stato meglio rifarsi al manga. Parte al mare scontata, ma alla fine segna una pausa dagli orrori della serie). Poi mi è dispiaciuto troppo che hanno fatto fuori Akazawa ( tsundere power) che comunque è stata anche snaturata (nel manga non è poi cosi tsundere, anzi a me sembra più yandere psicopatica alla Yuno Gasai XD).

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