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mercoledì 14 marzo 2012

Diario di un Itaku - Febbraio, cronaca di un Itaku sull'orlo del salasso


Febbraio è stato senza dubbio, un mese piuttosto “caldo” dal punto di vista degli acquisti, poco da dire, soprattutto davanti alla triste constatazione dello stato di anemia nel quale versava il mio portafoglio alla fine dello stesso.
Merito di tutto ciò, manco a dirlo, l’uscita di nuovi quanto interessanti volumetti sul mercato italiano… che oggi ovviamente, da buoni Itaku quali siamo, andremo ad osservare nel dettaglio.



Another vol.1
Senz’altro la sorpresa della stagione in termini di serie animata (superando il sufficiente, ma non eccelso come ci si aspettava, Nisemonogatari e l’ancora “punto interrogativo” Black Rock Shooter), la miniserie di Another si affaccia anche sul mercato italiano dei manga sotto la bandiera della Star Comics, in una versione senz’altro adatta al valore dell’opera, ovvero volumetto bianco e nero/colori con sovraccoperta (ad un prezzo neppure eccessivo, visto che si parla di 4,90 euro, anche se la carta usata rimane di qualità inferiore ai volumetti della J-pop).
Ciò che colpisce sfogliando l’opera e leggendone il contenuto è in primis la qualità della stessa, sia in termini di mera trama (per maggiori approfondimenti sugli sviluppi della serie potete buttare un occhio sulla prima Review che feci tempo fa sulla serie animata, visto che il primo volume del manga copre i primi 3 ep) che di esecuzione tecnica, a mio parere come resa, molto superiore rispetto alla sua controparte animata, soprattutto a causa del character design più realistico.
Se potevo avere un dubbio davanti ad un lavoro che come questo gioca gran parte della propria partita sull’effetto “disturbante” causato dall’ambientazione fosca in cui si muovono i protagonisti, essi sono stati fugati dalla prima lettura del volumetto, soprattutto vista l’abilità dell’autore nel giocare sia con le ombreggiature sia con le sospensioni dei dialoghi per sopperire a ciò che nel genere di appartenenza è fondamentale, ovvero una buona ost tensiva.
Insomma, in conclusione Another è a mio avviso sia uno dei titoli di maggior interesse per chi come me è di natura un amante del genere, sia per i vari casual buyer, i quali con un relativamente basso investimento (vista la brevità della serie) potrebbero scoprire un vero gioiellino.  

Una delle pagine a colori
Si può notare subito lo stile fosco del disegno, una delle caratteristiche più belle del manga

A certain magical Index (To aru majutsu no Index) vol 1
Parto dall’affermare che, sebbene conoscessi già la presenza di un titolo “inglese” della serie, sarei stato ben più contento di vedere arrivare il manga in Italia sotto il titolo originario piuttosto che la sua traduzione anglofona… ma vabbè, sono meri dettagli, soprattutto quando finalmente si ha la possibilità che una delle serie shonen/seinen  più interessanti del paese del sol levante inizi a prendere piede anche da noi.
Come per Another, la Star Comics ha deciso di portare l’opera in una versione bianco e nero/colori, sebbene questa volta in un formato ben più semplice del precedente (ovvero senza sovraccoperta e con dimensioni classiche e non “allargate”), ma al prezzo di lancio di soli 1,90 euro (sino al 22 di Marzo).
L’impressione che si ha sfogliando il primo numero della serie è senz’altro positiva, sebbene nella sostanza si tratti, non di una serie originale, ma di un adattamento della serie animata/novel (cosa che di solito comporta dei ritmi di narrazione molto più elevati del normale -per fortuna si nota solo lievemente in questo caso-). Chi si aspetterà una trasposizione cartacea di quanto visto nell’anime resterà tuttavia in parte deluso, a partire dallo stile grafico scelto, molto più vicino alla novel nel suo chara a tratti grezzo (molto più aguzzo nei tratti, basti vedere la resa di Misaka Mikoto).
La mia impressione parziale è che A certain magical Index sia un buon manga insomma, caratterizzato da una storia neppure troppo semplice nei fatti, ma anzi molto articolata e precisa nella delineazione dell’eterno scontro tra scienza e religione. Per appassionati del genere combattimenti!


Spice and Wolf vol 3
Le avventure di Holo e Laurence continuano per il terzo mese di fila in questa magica storia, a cavallo tra gli elementi tipici della favola popolare ed i temi decisamente più seri dell’economia e dei rapporti di forza tra le corporazioni mercantili.
Sebbene si tratti di una trasposizione della serie animata (trasposizione a sua volta della novel), devo confessare di essere decisamente sorpreso dalla robustezza con la quale chi ha lavorato a questo manga ha reso la storia originale, lavorando sui dialoghi e le transazioni tra una scena e l’altra. Accade di rado difatti che i contenuti di soli 12 episodi vengano diluiti in modo così armonioso su così tanti volumi, mantenendo al contempo anche un certo “spessore” fisico/narrativo (che nell’atto pratico si traduce in 45 minuti buoni di lettura a volume, contro i canonici 30 di molti altri manga) trasponendo con estrema fedeltà i vari dialoghi tra i personaggi principali.
In sostanza devo dire che non mi sto per nulla pentendo di aver iniziato questa serie, sebbene 5,90 euro per un volume senza pagine a colori mi sembra un po’ troppo, soprattutto se messo a confronto con i volumi porno-lusso della J-pop.

Bene, archiviato il capitolo acquisti cartacei (di Mirai Nikki ne parlerò poi all’uscita del volume 3), concludo la rubrica di quest’oggii parlando di un altro genere di acquisto, sempre effettuato nel mese di febbraio.
Visto il mio amore per la serie Bakemonogatari, ho infatti deciso di concedermi una “follia”, acquistando una figure di uno dei pg che meglio rappresenta la serie, ovvero la tsundere dal cuore di acciaio, Senjougahara Hitagi.
Chi si aspetta un bel papiro sulla figure nel dettaglio, preannuncio subito che rimarrà deluso (almeno per ora), visto che della statuetta ne parlerò solo in seguito attraverso una recensione  specifica (un po’ come ho fatto qualche settimana fa con l’Hatsune Miku VN02 mix)… per adesso preferisco parlare un po’ di come nei fatti è avvenuto l’acquisto, in modo da poter dare qualche dritta/consiglio a chi in futuro si vorrà muovere nel settore.
Innanzitutto, è bene specificarlo, l’action figure che ho comprato è da definirsi come non nuova, ma al contrario “usata”, ovvero appartenente originariamente alla collezione di un altro appassionato/a (nello specifico questa volta è stata una ragazza tedesca).
Mi chiedete se la conoscevo tale ragazza prima di fare questa transazione? No. Come ho fatto a sapere che questa ragazza voleva vendere proprio ciò che io volevo comprare? Semplice, mi sono appoggiato al portale “myFigureCollection” (da qui in poi MFC).


Ma andiamo con ordine. Il sito MFC offre ai suoi iscritti, oltre che la possibilità di condividere le foto delle proprie collezioni in modo da creare un database completo quanto aggiornato di tutto ciò che riguarda il mercato dell’oggettistica legato al mondo dell’animazione giapponese, un’area di annunci, nel quale ciascun utente può mettere in vendita un pezzo della propria collezione.
Ovviamente a seguito di questa breve presentazione di massima, vanno da sé diverse osservazioni:
1)      La truffa è, così come su e-bay (se non di più, visto che comunque gli acquisti poi sono gestiti per pm dagli utenti senza controllo), sempre dietro l’angolo… perché si sa, tra appassionati c’è un certo codice etico, ma le mele marce sono ovunque (voi non avete nemmeno idea con che freddezza mi ha trattato la tipa dopo aver saputo che ero italiano… non oso immaginare che immagine si siano fatti di noi all’estero, madò).
2)      Gli usati possono essere davvero di diversi generi, da quelli veramente “usati” (alias distrutti) a quelli praticamente nuovi (ebbene sì, c’è gente che dopo averle comprate, lascia le figure nella scatola per mesi e mesi prima di rivendere il tutto, tra l’altro a costo ridotto… e non chiedetemi il perché dietro tale logica XD). Lamentarsi a pacco ricevuto è pressoché inutile, quindi è bene sempre verificare…
3)      Una piattaforma che aggrega annunci provenienti da tutte le parti del mondo coincide con la necessità di scambi a migliaia di km di distanza… ergo, fate la scorta di ceri da accendere sull’altare delle ditte come la DHL, SDA e co.

Se l’acquisto è così rischioso, rispetto al classico “vai al negozio e scegli”, allora perché puntare su una cosa del genere, soprattutto contando che il portale in sé non si prende alcuna responsabilità su eventuali truffe (l’unico provvedimento è quello di bannare l’utente)?
1)      L’aspetto monetario, che consente di comprare figure ad un prezzo tutto sommato molto più basso rispetto a quanto si trova sul mercato;
2)      Possibilità allargata di scelta, soprattutto per quanto riguarda figure ormai fuori stock da anni;
3)      A meno che la figure non sia finita sotto un camion, sarà veramente difficile trovare degli “usati” tanto rovinati da farli sembrare veramente tali una volta esposti. Insomma, spesso la dicitura “usato” è un qualcosa che esiste solo sulla carta;
Insomma, come ogni cosa, ci sono sia pregi che difetti… ma con ciò, non è detto che l’acquirente debba buttarsi nell’acquisto ad occhi chiusi. Come vedremo, con qualche accorgimento potrete stare relativamente sicuri per quanto possibile.
1)      Innanzitutto la prima cosa da fare è verificare sia che la controparte abbia effettivamente la figure, sia che la figure sia in uno stato accettabile. Non pensate di essere rompiscatole se gli chiedete delle foto, anzi più gliene chiedete meglio è (ed un consiglio è richiedere che nelle foto appaia che so, un fogliettino con su scritta una specifica frase… così almeno sarete sicuri che le foto che vi stanno passando per pm non sono state prese da altre parti). MFC, tra i tanti servizi, offre molte foto di bootleg, quindi non esitate a consultare la scheda della figure relativa per vedere se esse esistono e, se esistono, come sono fatte (cosa che è bene che facciate anche su google). Ah, chiedete se l’action figure è stata esposta a fumo o se il tizio ha animali in casa… vi stupireste di come il pvc possa assorbire determinati odori.
2)      Cercate se possibile di pagare sempre con paypal. Non che sia un antifurto formidabile, ma almeno esiste un mezzo per aprire delle controversie in caso qualcosa vada storto. Al contrario non siate troppo isterici e cercate di mantenere comunque un profilo cordiale, almeno finché non avrete prova che effettivamente qualcosa puzzi di bruciato (molti problemi si risolvono tra utenti, soprattutto per quanto riguarda il punto successivo).
3)      Pretendete sempre che il vostro pacco sia tracciato, preferendo servizi più o meno prioritari in relazione alla distanza che il pacco dovrà coprire (se viene dall’America vi conviene spendere un po’ di più per evitare che la vostra spedizione viva una odissea infinita). Lo ribadisco, è una condizione fondamentale, per verificare effettivamente che ti sia stato mandato qualcosa (se poi da bravo troll, quello ti manda un pacco di mattoni beh, ci si può fare poco) e soprattutto per evitare inutili patemi d’animo uniti magari a incazzature premature con il povero venditore di turno (che magari ha inviato il tutto e si sente giustamente a posto con la coscienza).
Permane un unico rischio dunque, seguiti tali passaggi, ovvero che il venditore intaschi tutto e non vi mandi nulla. Che fare? Purtroppo è il caso estremo, in cui a parte appunto aprire una controversia su pay-pal, si può fare ben poco… potreste cercare di limitare i danni proponendo un pagamento in due soluzioni (una pre-invio ed una post-invio), ma vi dico subito che difficilmente qualcuno accetterà (anche perché le truffe sono presenti anche in senso opposto).

Per oggi ho dato, ora torno allegramente a curare la correzione del mio libro (dovrei studiare, ma preferisco rimettermi a correggere e recuperare il lavoro perso a febbraio), aspettando che mi venga recapitata la fap-edition di Madoka, protagonista indiscussa del prossimo appuntamento del diario *_* (mentre vi parlo, il pacco è arrivato a Fiumicino… oddio che ansia XD)

10 commenti:

  1. Acciderbolina che super-articolone Omega XD, complimenti! Another mi incuriosisce (parla uno che non ama il genere horror e sta guardando Kara no Kyoukai ^^') e il manga sembra veramente ben fatto, molto realistico il disegno come hai ben descritto.In Index il manga mi aspettavo un disegno più simile all'anime, lo trovo troppo semplice e la storia beh dovrebbe essere grandi linee uguale all'anime...credo XD. Sisi un bel articolo...ehm pagina di diario ^^.

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  2. Molto interessante questo sistema di vendita delle Action Figure. Devo solo dire che e-bay, se viene usata la PayPal è più sicuro perchè in caso di frode il pagamento viene congelato e poi restituito al mittente (non so con quali tempi, ma so che si può fare) ^^

    Another mi ispira un sacco ma credo che guarderò l'anime, la mia casella manga è già piena da scoppiare XD

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  3. Grazie ad entrambi ^^

    Diciamo che MFC è un sito molto specializzato, ideale se si cerca qualcosa di specifico (visto che e-bay va un po' a periodi alterni... ci sono mesi in cui ci sono molte offerte ed altri in cui le stesse sono molto poche) e con prezzi molto inferiori (soprattutto perchè non si paga nulla per le inserzioni).
    Diciamo che ogni metodo ha i suoi pregi e rischi... ad es su e-bay ho letto che girano tantissime bootleg (falsi).

    Ps: scherzi del destino la fap edition di madoka è arrivata 5 minuti dopo aver pubblicato l'articolo XDDD

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  4. Dei manga che citi ho rimediato solo Another e, che dire... purtroppo non sono dello stesso tuo avviso sulla sua qualità. :( I disegni vanno bene e sono oscuri quanto serve per risaltare il lato horror, ma la regia delle tavole non m'è proprio piaciuta, m'ha solo trasmesso l'idea della solita trasposizione inutile (da romanzo) fatta da un mestierante qualsiasi >_> Basti vedere solo la scena trucida che chiude il volume, imho disegnata "tanto per", in modo svogliato e senza mordente. Magari il disegnatore prenderà maggior dimestichezza coi prossimi volumi, ma ad ora rimpiango amaramente che sia arrivato il manga e non il romanzo originale :( (l'anime in compenso mi sta piacendo, arrivasse in Italia penso lo acquisterei a meno di un finale orribile che rovina tutto).

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    1. Beh, diciamo che anche io sono dell'avviso che gli horror come questo rendano molto, ma molto di più in formato animato rispetto a quello cartaceo... inoltre pare che (a quanto vedo dal volume 2, uscito questo mese) l'autrice del manga non voglia mostrare scene troppo truculente al contrario di quanto accade del manga.
      Sul finale resto sospeso anche io, visto che non mi sono voluto spoilerare nulla... speriamo più che altro che si scelga di mantenere le spiegazioni nella sfera del paranormale, senza cercare di dargli una connotazione troppo "fisica" (cosa che potrebbe portare a soluzioni non certo eleganti...).

      Ps: a me piacerebbe senz'altro leggere il romanzo originario... ma bisogna considerare che quello delle novel è ancora un mercato troppo sperimentale in italia, per sperare che vengano fatti degli investimenti su titoli così di nicchia... diciamo che per ora è già grasso che cola se porteranno serie di gran successo come To aru majutsu no Index (che veramente meriterebbe tantissimo) o Bakemonogatari (anche se già quella è una scommessa non da poco).

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    2. Le lighr novel sono in Italia un mercato aldilà dello sperimentale: già il mercato degli anime/manga in italia non è fiorentissimo, figuriamoci loro; l'unico modo per leggerli è trovarli in inglese su internet o leggerne i riassunti su wiki o bakatsuki.

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    3. Oddio, che poi a me leggere i riassuntini ogni volta mi fa sentire sporco dentro... mi viene come la sensazione di essermi rovinato tutto senza avere l'occasione di gustarmi l'opera nel suo insieme XD

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  5. Ecco, il volume 2 devo ancora acquistarlo e quello che dici non mi conforta per niente :(
    Per il resto, in storie come quella di Another è decisamente nel finale che si vede il senso del racconto: se per caso si inventano qualche cazzata sono capaci di rovinare praticamente TUTTO, speriamo in bene.

    Sulla novel, attento a non confonderla con romanzi XD Cioè, allo stato pratico sono la stessa cosa, ma è una prassi intendere novel/lightnovel come i libri rivolti fin dalle premesse al mercato degli appassionati manga/anime. Per questo sono scritti in modo molto semplice, scorrevole e con periodi molto corti, quasi elementari (come la novel di Welcome to the NHK che dovresti aver letto anche te). Dall'impressione che mi sono fatto Another dovrebbe proprio essere un romanzo scritto per adulti, per gente con l'hobby della lettura. Allo stesso modo, in pratica, dei Ring di Koji Suzuki. E i Ring sono arrivati in Italia nel normale circuito delle librerie, non vedo perché non potrebbe succedere anche per Another (che tralaltro si compone di un solo volume, si rischia molto di meno commercialmente parlando).

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  6. Non sapevo fosse proprio un romanzo nel senso stretto del termine... beh, allora forse c'è già più speranza che qualcosa arrivi, anche se comunque non so con che criterio le case italiane possano iportare o meno titoli stranieri come questo.
    In patria come si è piazzato Another?

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  7. Ehh saperlo!
    Quel pochissimo che so è quello che c'è scritto sulla wiki inglese: si sa solo che è un maloppone di quasi 700 pagine uscito nel 2009. Non si sa altro su un suo eventuale successo o meno :(

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