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lunedì 24 ottobre 2011

Death Note


Light Yagami è uno studente modello, ormai da lungo tempo rassegnatosi al ruolo di impotente e silenzioso spettatore di una vita caratterizzata da crimini ed ingiustizie. Un giorno, quasi per caso, nel giardino della scuola da lui frequentata egli rinviene un piccolo quaderno a righe riportante in calce la scritta “Death Note” le cui regole scritte all’interno (tra cui la necessità di conoscere il volto dell’individuo in questione) sembrerebbero attribuire all’oggetto il misterioso potere di uccidere qualsiasi uomo o donna il cui nome sia stato scritto sulle sue pagine. Il ragazzo, ovviamente pensando a tutto ciò come ad un banale scherzo, decide di provare l’arma su dei criminali… scoprendo inaspettatamente la sua effettiva efficacia. Un dono datogli da Dio per premiare la sua rettitudine oppure solo il perverso gioco di uno Shinigami annoiato? In ogni caso, per Light questa è l’occasione di una vita per sconvolgere finalmente l’ordine del mondo, diventandone al contempo giudice supremo.
Il cammino del protagonista (che prenderà lo pseudonimo di Kira) verso il compimento del suo obiettivo sarà tuttavia ben presto ostacolato dall’entrata in campo di un famoso detective internazionale, il quale, riuscendo a restringere praticamente subito l’area di ricerca, da il via ad una vera e propria caccia all’uomo sfidando apertamente il ragazzo in un gioco in cui il vincitore sarà colui che per primo riuscirà a scoprire l’identità dell’avversario. 

Poooooterrrreeeee....
 
Death Note è un Thriller di tipo “Deathmatch” (ovvero il classico genere di storie in cui i protagonisti principali sono coinvolti in un gioco il cui vincitore finale corrisponde sempre con l’ultimo sopravvissuto allo stesso -vedasi Battle Royale-), capace di tenere il proprio ritmo sempre piuttosto alto nonostante i ben 37 episodi in cui l’opera si articola. Capolavoro assoluto privo di problemi? Opera da 10? No purtroppo, poiché se quanto detto è sostanzialmente vero, è innegabile come l’autore nel voler allungare la trama, sia caduto negli ultimi episodi verso una certa banalità, facendo compiere ai protagonisti  errori di valutazione madornali quasi al solo scopo di movimentare un po’ il tutto. Ben intendiamoci, non che questi problemi non fossero presenti anche nella prima parte dell’anime, ma perlomeno erano stati abilmente mascherati da una struttura che tutto sommato si faceva godere…
Nota dolente, proprio sulla scia di quanto detto poc’anzi, è appunto la caratterizzazione dei personaggi, davvero troppo estremizzata. Praticamente in tutto l’anime raramente si avrà a che fare con personaggi veramente umani: Light per essere un ragazzo non dimostra alcuna pietà, nemmeno quando si tratta dei suoi stessi familiari, L basa le sue indagini praticamente solo su supposizioni (riuscendo però a prenderci sempre… e questo ovviamente è troppo), Misa ha la testa praticamente solo per tenerci attaccati i capelli.
Insomma, si tratta di ingenuità abbastanza pesanti da sopportare se perpetrate a lungo… ed è un vero peccato.


 
Graficamente e sonoramente ci troviamo davanti ad un lavoro degno di lode. L’atmosfera cupa che la parola “Death” nel titolo trasmette, così come il tema della morte sempre dietro l’angolo per tutti i personaggi, è perfettamente riflesso sia da una OST a dir poco cinematografica, nonché da una regia raramente vista in un lavoro di animazione.

Voto: 8 – Purtroppo un’occasione mancata sotto molti aspetti per avere un vero capolavoro, ma comunque un lavoro eccezionale, capace di tenere attaccati allo schermo sino in fondo. Assolutamente da guardare, soprattutto se siete in grado di passare oltre i difetti da me descritti.

Quando Light inizia a farsi un immenso pippone mentale, ecco che tutto il mondo si ferma XD
 
Pro:
+ La storia si articola in modo valido e con un ritmo elevato
+ Tecnicamente orgasmico

Contro:
- Personaggi irreali
- Cala un po’ nella seconda parte

Se ti è piaciuto allora potrebbe interessarti: Battle Royale, Eden of the East, Mirai Nikki

Fansub consigliato: l’anime in Italia è licenziato dalla Panini ormai da anni ed i dvd si possono recuperare agevolmente ad un prezzo che va dai 20 ai 23 euro. Il doppiaggio italiano è stato ben curato (voce di Ryuk a parte che non si può sentire), motivo in primis per cui consiglio assolutamente l’acquisto della serie in versione originale.

2 commenti:

  1. Io ho seguito il manga e fino alla fine del primo arco narrativo l'ho trovato abbastanza interessante ma dall'ingresso in scena di Mello e Near è affondato. I nuovi personaggi sono pessimi e se L aveva una sua forma di carisma e le deduzioni parevano accettabili quelle degli altri due no.

    Misa è una cretina fatta e finita, non ce n'è per nessuno XD

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  2. In effetti nella recensione non ho voluto tanto spoilerare sulla morte di L ed il successivo ingresso in scena di N e M, ma la penso esattamente come te... anche se devo dire che Mello almeno con il suo approccio pragmatico è forse uno dei pg più "reali" tra quelli principali (e difatti finisce male)

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