Light Yagami è uno studente modello, ormai da lungo tempo
rassegnatosi al ruolo di impotente e silenzioso spettatore di una vita
caratterizzata da crimini ed ingiustizie. Un giorno, quasi per caso, nel
giardino della scuola da lui frequentata egli rinviene un piccolo quaderno a
righe riportante in calce la scritta “Death Note” le cui regole scritte all’interno
(tra cui la necessità di conoscere il volto dell’individuo in questione) sembrerebbero
attribuire all’oggetto il misterioso potere di uccidere qualsiasi uomo o donna il
cui nome sia stato scritto sulle sue pagine. Il ragazzo, ovviamente pensando a
tutto ciò come ad un banale scherzo, decide di provare l’arma su dei criminali…
scoprendo inaspettatamente la sua effettiva efficacia. Un dono datogli da Dio
per premiare la sua rettitudine oppure solo il perverso gioco di uno Shinigami
annoiato? In ogni caso, per Light questa è l’occasione di una vita per
sconvolgere finalmente l’ordine del mondo, diventandone al contempo giudice
supremo.
Il cammino del protagonista (che prenderà lo pseudonimo
di Kira) verso il compimento del suo obiettivo sarà tuttavia ben presto
ostacolato dall’entrata in campo di un famoso detective internazionale, il
quale, riuscendo a restringere praticamente subito l’area di ricerca, da il via
ad una vera e propria caccia all’uomo sfidando apertamente il ragazzo in un
gioco in cui il vincitore sarà colui che per primo riuscirà a scoprire
l’identità dell’avversario.
Poooooterrrreeeee.... |
Death Note è un Thriller di tipo “Deathmatch” (ovvero il classico
genere di storie in cui i protagonisti principali sono coinvolti in un gioco il
cui vincitore finale corrisponde sempre con l’ultimo sopravvissuto allo stesso
-vedasi Battle Royale-), capace di tenere il proprio ritmo sempre piuttosto
alto nonostante i ben 37 episodi in cui l’opera si articola. Capolavoro
assoluto privo di problemi? Opera da 10? No purtroppo, poiché se quanto detto è
sostanzialmente vero, è innegabile come l’autore nel voler allungare la trama,
sia caduto negli ultimi episodi verso una certa banalità, facendo compiere ai
protagonisti errori di valutazione
madornali quasi al solo scopo di movimentare un po’ il tutto. Ben intendiamoci,
non che questi problemi non fossero presenti anche nella prima parte
dell’anime, ma perlomeno erano stati abilmente mascherati da una struttura che
tutto sommato si faceva godere…
Nota dolente, proprio sulla scia di quanto detto
poc’anzi, è appunto la caratterizzazione dei personaggi, davvero troppo
estremizzata. Praticamente in tutto l’anime raramente si avrà a che fare con
personaggi veramente umani: Light per essere un ragazzo non dimostra alcuna
pietà, nemmeno quando si tratta dei suoi stessi familiari, L basa le sue
indagini praticamente solo su supposizioni (riuscendo però a prenderci sempre…
e questo ovviamente è troppo), Misa ha la testa praticamente solo per tenerci
attaccati i capelli.
Insomma, si tratta di ingenuità abbastanza pesanti da
sopportare se perpetrate a lungo… ed è un vero peccato.
Graficamente e sonoramente ci troviamo davanti ad un
lavoro degno di lode. L’atmosfera cupa che la parola “Death” nel titolo
trasmette, così come il tema della morte sempre dietro l’angolo per tutti i
personaggi, è perfettamente riflesso sia da una OST a dir poco cinematografica,
nonché da una regia raramente vista in un lavoro di animazione.
Voto: 8 – Purtroppo un’occasione mancata sotto molti
aspetti per avere un vero capolavoro, ma comunque un lavoro eccezionale, capace
di tenere attaccati allo schermo sino in fondo. Assolutamente da guardare,
soprattutto se siete in grado di passare oltre i difetti da me descritti.
Quando Light inizia a farsi un immenso pippone mentale, ecco che tutto il mondo si ferma XD |
Pro:
+ La storia si articola in modo valido e con un ritmo
elevato
+ Tecnicamente orgasmico
Contro:
- Personaggi irreali
- Cala un po’ nella seconda parte
Se ti è piaciuto allora potrebbe interessarti: Battle Royale,
Eden of the East, Mirai Nikki
Fansub consigliato: l’anime in Italia è licenziato
dalla Panini ormai da anni ed i dvd si possono recuperare agevolmente ad un
prezzo che va dai 20 ai 23 euro. Il doppiaggio italiano è stato ben curato
(voce di Ryuk a parte che non si può sentire), motivo in primis per cui consiglio
assolutamente l’acquisto della serie in versione originale.
Io ho seguito il manga e fino alla fine del primo arco narrativo l'ho trovato abbastanza interessante ma dall'ingresso in scena di Mello e Near è affondato. I nuovi personaggi sono pessimi e se L aveva una sua forma di carisma e le deduzioni parevano accettabili quelle degli altri due no.
RispondiEliminaMisa è una cretina fatta e finita, non ce n'è per nessuno XD
In effetti nella recensione non ho voluto tanto spoilerare sulla morte di L ed il successivo ingresso in scena di N e M, ma la penso esattamente come te... anche se devo dire che Mello almeno con il suo approccio pragmatico è forse uno dei pg più "reali" tra quelli principali (e difatti finisce male)
RispondiElimina