Il lungo viaggio di Lawrence
ed Horo verso il lontano Nord, nonostante le mille difficoltà affrontate,
continua nella seconda trasposizione animata dell’omonima novel, portando i nostri
protagonisti a visitare nuove realtà cittadine.
A volte purtroppo va detto,
nonostante le aspettative nutrite per un seguito, all’atto della visione dello
stesso capita di trovarsi davanti a lavori non all’altezza dei precedenti…
fortuna vuole che Spice & Wolf II sia una delle rare occasioni in cui tale
tendenza è perfettamente invertita, grazie alla scelta da parte dei registi di
collegarsi come stile in modo del tutto omogeneo alle vicende già narrate,
tanto da rendere quasi difficile scrivere una recensione su di essa senza
andare a ripetere quanto già detto sulla prima serie.
Punti forti della narrazione
ancora una volta sono dunque la proposizione di uno scenario “vivo” realizzato
con precisione maniacale, personaggi mai stereotipati nonché la scelta di
basare gran parte degli sviluppi della storia stessa su un’azione “dialettica”
non indifferente (ovvero, un po’ come in Bakemonogatari –sebbene in modi
diversi-, si punta sull’appassionare lo spettatore mediante la proposizione
continua di dialoghi e ragionamenti).
Ad inizio del capoverso abbiamo
però parlato della seconda stagione di Spice and Wolf come di un lavoro che a
suo modo riesce persino a superare quanto fatto egregiamente nella prima. Come
mai? Cos’è che da quell’effettivo surplus a questo anime? La risposta vi dirò, è piuttosto semplice ed
ancora una volta mette in bella luce la sempreverde capacità dei creatori della
serie di rendere apprezzabili anche cose di per sé non originali… nello
specifico l’approfondimento sentimentale del rapporto tra i due protagonisti.
A farci da anfitrione a questa
nuova tematica (nella prima serie solo accennata da comportamenti, ma mai messa
veramente nero su bianco) è l’immediato primo arco narrativo, durante il quale
per la prima volta Lawrence viene messo davanti alla necessità di confrontarsi
con il suo rapporto con la compagna di viaggio a fronte dell’arrivo di un
agguerrito pretendente…
Guardami, guardami, guardami,... |
Tecnicamente, il passare da
una serie all’altra ha per fortuna solo che migliorato gli aspetti che già
erano in rilevo nella prima serie, soprattutto graficamente parlando (dove i
colori spesso sono dati in modo meno sbiadito e più deciso, così come la
lucentezza degli scenari). Opening veramente molto bella e rilassante, da
ascoltare e riascoltare; ending invece sullo stesso stile di quella della prima
stagione, come fosse una sorta di filastrocca.
Voto: 9 – Così come era già stato per la prima, la seconda serie si
impone come punto di riferimento assoluto nel genere, arrivando quasi a
fondarne una ramificazione più specifica ed originale. Da vedere.
Pro:
+ Il mondo circostante trascende
la mera scenografia, diventando uno dei protagonisti.
+ Maggiore coinvolgimento dei
personaggi sul piano personale nelle vicende trattate rispetto alla prima
stagione.
+ L’economia ed i suoi
meccanismi, sono come sempre un perno della narrazione.
Contro:
- Seconda parte un po’ in
penombra forse
- Visto l’andamento per
arrivare a fine storia ci potrebbero volere quattro se non più serie
Se ti è piaciuto allora
potrebbe interessarti: Un po’ come era
già successo per la prima stagione, Haibane Renmei è
forse l’unica opera che si avvicina come stile a quella in questione, sebbene l’amplificarsi
della tematica sentimentale volendo potrebbe avvicinare il titolo anche a
La croisée dans un labyrinthe étranger .
Fansub consigliato: Supremes e Bowling Ball fansub ancora una
volta. Personalmente io ho visto l’anime dai primi, ma sono assolutamente certo
che non vi saranno problemi se deciderete di optare per i secondi. Entrambi i
gruppi seguono la politica della doppia release HD/SD, quindi ce n’è per tutti
i gusti!
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